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Come una Band di Intelligenza Artificiale ha Ingannato le Classifiche di Spotify
Più di mezzo milione di utenti Spotify stanno ascoltando, senza saperlo, musica realizzata interamente da intelligenza artificiale.
Sei di fretta? Ecco i fatti essenziali:
- La band ha pubblicato due album in meno di un mese.
- I membri della band e le foto su Instagram sono chiaramente generati da AI.
- Spotify non richiede che la musica generata da AI sia etichettata come tale.
The Velvet Sundown ha rilasciato due album questo mese, chiamati Floating On Echoes e Dust and Silence, che hanno rapidamente guadagnato popolarità. Ma c’è un intoppo: i membri della band non esistono. La musica è stata creata da un’intelligenza artificiale.
ArsTechnica, che ha riportato per prima la notizia, segnala che alcuni ascoltatori sospettavano che qualcosa non andasse. I membri della band sono stati smascherati come inesistenti attraverso discussioni su Reddit e X. I membri del gruppo apparivano solo nelle biografie degli album e sui social media, ma numerose incongruenze hanno rivelato la verità sulla band. Il loro account Instagram, lanciato il 27 giugno, mostra strane immagini prodotte da AI.
Spotify non richiede agli artisti di divulgare l’uso dell’IA, a differenza di piattaforme come Deezer. Lì, la biografia della band include una dichiarazione di non responsabilità: “Alcuni brani in questo album potrebbero essere stati creati utilizzando l’intelligenza artificiale”. Inizialmente, la loro biografia su Spotify vantava persino elogi da Billboard, ma la fonte è stata successivamente rimossa, come riportato da ArsTechnica.
Le band generate dall’IA non sono una novità. John Oliver ha recentemente messo in evidenza The Devil Inside come un gruppo musicale AI, che ha pubblicato 10 album. I testi di entrambe le band contengono ripetuti riferimenti a “polvere” e “vento”, che suscitano dubbi sui metodi di addestramento dei modelli di macchine, come osservato da ArsTechnica.
Nel frattempo, la polemica attorno all’IA nel mondo creativo continua a crescere. Oltre 13,500 artisti, tra cui Julianne Moore, Thom Yorke e Kazuo Ishiguro, hanno firmato una petizione organizzata dal compositore Ed Newton-Rex, che chiede di fermare le aziende di IA che raschiano i loro lavori per l’addestramento.
La petizione avverte che “l’uso non autorizzato di opere creative per l’addestramento di IA generative rappresenta una grave e ingiusta minaccia per il sostentamento delle persone dietro quelle opere”. Man mano che la musica AI diventa più difficile da rilevare, gli esperti chiedono una migliore etichettatura.