
Image by CGIAR Climate, from Unsplash
L'”AI” Sostenuta da Microsoft Era in Realtà 700 Lavoratori Indiani
Una startup londinese di intelligenza artificiale valutata 1,5 miliardi di dollari ha presentato istanza di fallimento perché i suoi servizi di “IA” erano in realtà gestiti da 700 ingegneri umani in India.
Hai fretta? Ecco i fatti essenziali:
- Builder.ai, sostenuto da Microsoft, ha promesso la creazione di app guidata dall’IA attraverso la piattaforma Natasha.
- La maggior parte dei compiti di Builder.ai erano manuali, non alimentati dall’IA.
- Builder.io ha affrontato contraccolpi a causa della confusione del nome con Builder.ai.
La startup con sede a Londra, Builder.ai, ha ricevuto il sostegno di Microsoft e di altri importanti investitori per commercializzare la sua piattaforma, Natasha, che promette di creare app attraverso le capacità dell’intelligenza artificiale – a partire dal design fino alla codifica.
Un rapporto di Binance ha rivelato che la maggior parte del lavoro presso Builder.ai coinvolgeva lavoro umano, mentre alcuni compiti amministrativi erano svolti attraverso software generale.
😃 La rete neurale Natasha si è rivelata essere 700 programmatori indiani
La startup BuilderAI ha offerto di scrivere qualsiasi applicazione, come in un costruttore, selezionando le funzioni necessarie.
In realtà, le richieste dei clienti venivano inviate all’ufficio indiano, dove 700 indiani scrivevano il codice… pic.twitter.com/lYWipf63cp
— Bernhard Engelbrecht (@BernhardEngel_) 29 Maggio, 2025
Lo scandalo è venuto alla luce nel maggio 2025, ponendo fine a un periodo di otto anni. Dexerto riporta che l’azienda ha scritto in una dichiarazione su LinkedIn: “Nonostante gli sforzi instancabili del nostro attuale team e l’esplorazione di ogni possibile opzione, l’azienda non è stata in grado di riprendersi dalle storiche sfide e dalle decisioni passate che hanno messo a dura prova la sua posizione finanziaria.”
Builder.ai affronta anche gravi accuse di cattiva condotta finanziaria. Bloomberg ha riportato che ha falsificato transazioni con la società tecnologica indiana VerSe Innovation per gonfiare i suoi ricavi, una pratica nota come “round-tripping”. I documenti hanno mostrato che entrambe le aziende si sono fatturate reciprocamente per importi simili tra il 2021 e il 2024, spesso senza fornire servizi.
VerSe ha negato con forza le accuse. “Non siamo il tipo di azienda che si occupa di gonfiare i ricavi”, ha detto il co-fondatore Umang Bedi a Bloomberg, definendo le accuse “infondate e false”.
La caduta di Builder.ai evidenzia i rischi dell’attuale boom degli investimenti in IA, dove le startup promettono prodotti rivoluzionari ma a volte si affidano a fumo e specchi.
Dexerto annota che i procuratori statunitensi hanno emesso un mandato di comparizione per i documenti finanziari di Builder.ai, e l’azienda ha ammesso alcune discrepanze nei suoi precedenti rapporti di vendita.
Dexerto riferisce che persino aziende non correlate stanno risentendo della pressione. Builder.io, che non è affiliata a Builder.ai, ha dovuto prendere le distanze pubblicamente dopo essere stata coinvolta nel contraccolpo sui social media.