I Ricercatori Dicono Che Ora Gli Smartphones Ci Sfruttano Come Parassiti

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I Ricercatori Dicono Che Ora Gli Smartphones Ci Sfruttano Come Parassiti

Tempo di lettura: 2 Min.

Gli smartphone possono sembrare eleganti e utili, ma un nuovo studio suggerisce che si comportano più come parassiti che come strumenti.

Di fretta? Ecco i fatti in breve:

  • I telefoni sfruttano l’attenzione e i dati per il profitto delle aziende tecnologiche.
  • La relazione è evoluta da mutualismo a parassitismo.
  • I telefoni danneggiano il sonno, la memoria e le relazioni degli utenti.

I ricercatori australiani Rachael L. Brown e Rob Brooks affermano che i telefoni sono passati da utili dispositivi a sistemi che sfruttano il nostro tempo, l’attenzione e i dati personali a vantaggio delle aziende tecnologiche e degli inserzionisti pubblicitari.

Il Journal Australasian di Filosofia ha pubblicato la loro ricerca, che confronta gli smartphone con i parassiti e dimostra come questi dispositivi sfruttino gli ospiti per il loro proprio vantaggio a spese del benessere dell’ospite.

Gli autori spiegano in una conferenza stampa che inizialmente gli smartphone ci servivano fornendoci funzioni di navigazione e comunicazione. Tuttavia, sottolineano che ora utilizzano metodi manipolativi per mantenere gli utenti impegnati in scroll infiniti, facendoli interagire con le pubblicità e sperimentare stress emotivo.

Questo cambiamento rispecchia i modelli presenti in natura, dove le relazioni tra le specie possono cambiare nel tempo. Secondo la ricerca, la relazione tra l’essere umano e lo smartphone si è trasformata da un partenariato reciprocamente vantaggioso a uno sfruttamento.

Le persone comprendono le conseguenze negative, tuttavia trovare un modo per liberarsi risulta impegnativo. Gli ricercatori osservano che ora le persone dipendono dagli smartphone per le loro necessità quotidiane e, di conseguenza, si indebolisce la loro capacità di lottare contro le funzionalità di design manipolative.

Le autrici descrivono questa situazione come una lotta squilibrata perché le aziende tecnologiche mantengono il controllo attraverso la loro superiore comprensione dei dati e della conoscenza.

La ricerca mostra che i tentativi individuali di riprendere il controllo sono insufficienti per risolvere il problema. Invece, sono necessarie soluzioni su larga scala. Le autrici sostengono l’implementazione di restrizioni più severe sulle funzionalità delle app che creano dipendenza, insieme a regolamentazioni più rigide per la raccolta e la vendita di dati personali.

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