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Big Tech Chiede un Divieto di 10 Anni Sulle Leggi Statali sull’IA
Amazon, Google, Microsoft e Meta stanno spingendo per un divieto di 10 anni sugli stati americani che creano le loro leggi sull’IA, una mossa che sta causando un grande scontro nell’industria tecnologica e nel partito Repubblicano.
Di fretta? Ecco i fatti rapidi:
- Le Big Tech vogliono un divieto di 10 anni sulle leggi statali sull’IA.
- Il gruppo di lobby INCOMPAS guida la spinta, sostenuto da Amazon, Meta, Google e Microsoft.
- I critici dicono che si tratta di un tentativo di accaparrarsi il potere da parte delle ricche aziende tecnologiche.
Il Financial Times (FT) riporta che le aziende utilizzano i lobbisti di INCOMPAS per richiedere al Senato di inserire la moratoria nel disegno di legge di bilancio del Presidente Donald Trump. La Camera ha approvato la misura il mese scorso.
“Questa è la politica giusta al momento giusto per la leadership americana”, ha detto a FT Chip Pickering, CEO di INCOMPAS e ex deputato. “Ma è altrettanto importante nella corsa contro la Cina”, ha aggiunto.
Il Centro di Competizione per l’IA (AICC), lanciato nel 2024, ha ricevuto il supporto dalla divisione cloud di Amazon e da Meta attraverso INCOMPAS, riferisce FT. L’obiettivo principale è prevenire regolamentazioni state per stato, che, secondo Big Tech, divideranno il mercato statunitense permettendo alla Cina di diventare la leader globale nell’IA. FT riporta che i sostenitori sostengono che gli Stati Uniti hanno bisogno di prevenire il rischio di diventare inferiori rispetto ad altre nazioni.
Ma i critici non ci stanno. “L’innovazione responsabile non dovrebbe temere leggi che vietano pratiche irresponsabili”, ha detto Asad Ramzanali della Vanderbilt University, come riportato dal FT. Allo stesso modo, Max Tegmark del MIT lo ha definito “un tentativo di accaparramento del potere da parte di tecnocrati oligarchi che cercano di concentrare ancora più ricchezza e potere”, ha riferito il FT.
Il Partito Repubblicano si trova di fronte a un’opposizione interna a questa proposta, come riportato dal FT. I membri del Senato Josh Hawley e Marsha Blackburn si oppongono al moratorio, ma Thom Tillis e Steve Daines lo sostengono, sottolineando che temono che le regolamentazioni da stato a stato creeranno un sistema frammentato.
Il CEO di OpenAI, Sam Altman, ha avvertito che sarebbe “disastroso” richiedere alle aziende di rispettare gli standard di sicurezza prima del lancio, come sottolineato dal FT. Tuttavia, gli esperti di sicurezza dell’IA che sostengono la regolamentazione sostengono che la crescita incontrollata del potere dell’IA minaccia di arrecare danni sociali significativi alla società.