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Il Ratto Generato da Intelligenza Artificiale Solleva Dubbi su Milioni di Articoli Scientifici
L’immagine di un ratto generata da intelligenza artificiale in uno studio ritirato rivela una crisi più profonda di scienziati sopraffatti e di articoli di scarso valore che inondano le riviste accademiche ogni anno.
Hai fretta? Ecco i fatti essenziali:
- Oltre 3 milioni di articoli pubblicati ogni anno; molti sono di bassa qualità.
- Il sistema di revisione paritaria è sopraffatto e insostenibile.
- La Royal Society prevede una grande revisione dell’editoria scientifica.
Una immagine di un ratto generata da un’intelligenza artificiale in uno studio ritirato rivela un bizzarro documento scientifico che presenta un ratto con un pene e testicoli sovradimensionati etichettati come “dck” e “testtomcels”, che è diventato un gioco online, come precedentemente segnalato dal Telegraph.
Tuttavia, ha anche illuminato una crescente crisi nell’editoria accademica, come evidenziato in una nuova recensione di The Guardian.
Pubblicato su Frontiers in Cell and Developmental Biology, lo studio includeva immagini generate da IA che non sono mai state verificate per la loro accuratezza. Nonostante l’articolo sia passato alla revisione paritaria, è stato ritirato solo tre giorni dopo.
Ma gli scienziati dicono che questo non è solo un divertente errore, fa parte di un problema molto più grande. Ogni anno vengono pubblicati milioni di articoli scientifici, molti di qualità discutibile.
Secondo i dati di Clarivate, riportati da The Guardian, la produzione di ricerca è aumentata del 48% dal 2015 al 2024. La revisione paritaria, la tradizionale salvaguardia, è sopraffatta, con esperti che hanno passato oltre 100 milioni di ore a revisionare articoli solo nel 2020.
“L’incitamento dovrebbe essere la qualità, non la quantità. Si tratta di riprogettare il sistema in modo da incoraggiare una buona ricerca dall’inizio alla fine.” ha detto Sir Mark Walport della Royal Society, come riportato da The Guardian. “Il volume è un cattivo motore,” ha aggiunto.
La pubblicazione in accesso aperto, dove gli autori pagano per pubblicare liberamente articoli online, ha reso la scienza più accessibile, ma anche redditizia.
The Guardian riporta che alcuni editori ora sollecitano più invii, con la società svizzera MDPI che richiede £2.600 per articolo e offre oltre 3.000 edizioni speciali in una singola rivista. I critici avvertono che questo modello premia la quantità rispetto al valore scientifico.
“Il pericolo ben più grande, sia in termini di volume che di numeri totali, è costituito da ciò che è autentico ma noioso e non informativo,” ha detto il Dr. Mark Hanson dell’Università di Exeter, come riportato da The Guardian. Anche il premio Nobel Prof. Andre Geim concorda: “Credo davvero che i ricercatori pubblichino troppi articoli inutili.”
La Royal Society sta preparando un’importante revisione sul futuro dell’editoria scientifica. Con l’IA e l’espansione globale che stanno ridisegnando il settore, gli esperti chiedono riforme urgenti, prima che la fiducia nella scienza eroda ulteriormente.