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Il sistema Alterego del MIT trasforma i pensieri silenziosi in discorso con un’accuratezza del 90%
Ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (MIT) hanno sviluppato un dispositivo che promette il “potere della telepatia”.
In fretta? Ecco i fatti essenziali:
- Il gadget rileva piccoli movimenti dei muscoli della bocca e del viso.
- A differenza di Neuralink, non “legge la mente” o richiede impianti cerebrali.
- Il dispositivo è accurato al 90% ed è diventato una start-up.
Il dispositivo, chiamato Alterego, è descritto come il “primo wearable quasi telepatico al mondo” che consente “una comunicazione silenziosa alla velocità del pensiero”, come riportato per la prima volta dal Telegraph.
Il gadget si indossa attorno alle orecchie come un apparecchio acustico e rileva piccoli movimenti nei muscoli del viso e nelle corde vocali attraverso la tecnologia di conduzione ossea. Questi segnali, noti come “discorso silenzioso”, vengono poi trasformati in parole dal software.
La tecnologia mostra promesse di trasformare la vita delle persone che hanno disturbi del linguaggio a causa della sclerosi multipla. Alterego permette anche agli utenti di comunicare tra loro o di accedere a strumenti AI e ricerche Google senza la necessità di un telefono.
Presentiamo Alterego: il primo dispositivo indossabile quasi telepatico al mondo che consente una comunicazione silenziosa alla velocità del pensiero.
Alterego trasforma l’IA in un’estensione della mente umana.
Abbiamo fatto diverse scoperte da quando abbiamo iniziato il nostro lavoro al MIT.
Le annunciamo oggi. pic.twitter.com/KX5mxUIBAk
— alterego (@alterego_io) 8 Settembre 2025
Arnav Kapur, lo scienziato informatico del MIT che ha guidato il progetto, ha definito Alterego un “rivoluzionario passo avanti” non limitato a “quanto velocemente puoi toccare o scorrere su schermi e tastiere.”
Lo ha descritto come un “naturale prolungamento della mente umana” e ha affermato che il dispositivo darà alle persone “il potere della telepatia, ma solo per i pensieri che si desidera condividere.”
Gli scienziati hanno esplorato la tecnologia dell’interfaccia cervello-computer per decenni, con il sogno di sviluppare un sistema che converte i segnali mentali in segnali digitali.
Ad esempio, Neuralink ha sviluppato un chip direttamente collegato al cervello. Il primo paziente, Noland Arbaugh, ha dimostrato di poter inviare messaggi e giocare a videogiochi attraverso il dispositivo.
Alterego, tuttavia, sottolinea che non “legge la mente”. Invece, rileva segnali da utenti che articolano deliberatamente, ma silenziosamente, parole. “Non legge i pensieri che sorgono nella mente dell’utente,” ha spiegato l’azienda al Telegraph.
Attualmente, il dispositivo è preciso circa il 90 percento, ma necessita di addestramento per ogni utente. Sviluppato per la prima volta al MIT nel 2018, Alterego è diventato una start-up quest’anno.
Mentre Alterego sottolinea che “I tuoi pensieri restano privati. Alterego risponde solo al discorso silenzioso e intenzionale. I tuoi pensieri privati rimangono privati e tu dirigi ogni interazione”, l’ascesa di tali tecnologie potrebbe comunque aprire la possibilità di futuri rischi per la sicurezza informatica.
Infatti, se i segnali su cui si basano venissero mai intercettati o manipolati, questi flussi di dati potrebbero essere alterati o sfruttati da attori malevoli. Ciò potrebbe, a sua volta, esporre intenzioni private o alterare la comunicazione tra gli utenti, richiedendo quindi nuovi metodi per proteggere la privacy mentale negli ambienti digitali.