Il Giudice Stabilisce che Google Domina Illegalmente il Mercato della Tecnologia Pubblicitaria Online

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Il Giudice Stabilisce che Google Domina Illegalmente il Mercato della Tecnologia Pubblicitaria Online

Tempo di lettura: 3 Min.

Un giudice statunitense ha stabilito che Google domina illegalmente i mercati della tecnologia pubblicitaria online, aprendo la porta a possibili azioni antitrust che potrebbero costringere a una separazione aziendale.

Hai fretta? Ecco i fatti essenziali:

  • Il caso prende di mira i server pubblicitari degli editori e gli ad exchange.
  • Il DOJ potrebbe spingere Google a vendere il suo ramo pubblicitario.
  • Google farà appello alla sentenza sugli strumenti per editori.

Un giudice degli Stati Uniti ha stabilito che Google ha violato la legge dominando parti chiave del mercato della pubblicità online, segnando un importante contrattempo per il colosso tecnologico e spianando la strada al governo per spingere verso una divisione del suo business pubblicitario, come riportato per la prima volta da Reuters.

La giudice distrettuale degli Stati Uniti Leonie Brinkema ha stabilito che Google stava “acquisendo e mantenendo volontariamente il potere di monopolio” in due mercati: i server pubblicitari per editori e gli scambi pubblicitari. Questi strumenti aiutano i siti web a gestire e vendere spazi pubblicitari, che Brinkema ha definito il “sangue vitale” di internet, riporta Reuters.

“Oltre a privare i concorrenti della possibilità di competere, questa condotta esclusoria ha danneggiato notevolmente i clienti editori di Google, il processo competitivo e, in ultima analisi, i consumatori di informazioni sul web aperto”, ha scritto, come riportato da Reuters.

La sentenza permette un futuro udienza per decidere come Google dovrà ripristinare la concorrenza, eventualmente costringendola a vendere parti del suo braccio pubblicitario. Questo avviene dopo che un’altra corte ha precedentemente stabilito che Google detiene anche un monopolio nella ricerca online.

Il Dipartimento di Giustizia (DOJ) vuole che Google venda il suo Google Ad Manager, che include sia il server pubblicitario che l’ad exchange. Reuters nota che l’azienda aveva già considerato la vendita del suo ad exchange per soddisfare i regolatori europei.

Reuters riporta che la Procuratrice Generale degli Stati Uniti, Pamela Bondi, ha elogiato la decisione come “una vittoria storica nella lotta continua per impedire a Google di monopolizzare la piazza pubblica digitale.”

“Questo Dipartimento di Giustizia continuerà a intraprendere audaci azioni legali per proteggere il popolo americano dalle intrusioni sulla libertà di parola e sui mercati liberi da parte delle aziende tecnologiche”, ha aggiunto, come riportato da Reuters.

Google dice che farà appello. “Abbiamo vinto metà di questo caso e faremo appello per l’altra metà”, ha dichiarato Lee-Anne Mulholland, vicepresidente per gli affari regolatori. “Gli editori hanno molte opzioni e scelgono Google perché i nostri strumenti di tecnologia pubblicitaria sono semplici, convenienti ed efficaci”, ha aggiunto, come riportato da Reuters.

Le azioni di Google sono calate dell’1,4% dopo la sentenza, sebbene gli analisti affermino che l’impatto finanziario potrebbe essere limitato. Tuttavia, Reuters riporta che esperti come Michael Ashley Schulman di Running Point Capital dicono che questo è un “importante punto di svolta”, sottolineando che potrebbe portare a regolamentazioni più severe per altri giganti della tecnologia come Amazon e Meta.

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